Giovanni Ederle nasce il 30 gennaio 1987 a Negrar, in Valpolicella. Trascorre la vita sulle colline di San Mattia, a ridosso del centro di Verona, sempre in compagnia della sorella Camilla, con la quale trascorre un’infanzia spensierata e selvatica, tra vigne, olivi e cavalli.
Nel suo percorso scolastico Giovanni decide di frequentare la facoltà di Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche all’Università degli Studi di Verona, senza però conseguire la laurea poiché nel frattempo prendeva forma l’attività agricola ed il tempo da dedicare agli studi scarseggiava.
Già a 18 anni decise di avviare questo progetto, ambizioso e in parte incosciente: estirpare il vecchio vigneto, ormai irrecuperabile, mettendo a dimora le nuove barbatelle e assistendole da solo nella crescita nei successivi due anni. Al 2008 risale la prima piccola vendemmia sperimentale nel garage dell’agriturismo appena ristrutturato.
Nel vino mi realizzo – spiega oggi Giovanni - Quando guardo una delle mie bottiglie vedo il vecchio vigneto, le giovani barbatelle, le prime uve raccolte, le macchine per la pigiatura, i serbatoi, la pressa, le botti di legno, l’imbottigliamento, l’etichettatura.
Vedo il mio lavoro, la fatica che ho fatto, l’amicizia di chi mi ha aiutato, l’esperienza di chi mi ha consigliato, la pazienza di chi mi ha sopportato.
La sensazione che si prova facendo questi ragionamenti è una scarica elettrica che percorre la schiena e che scuote l’anima nel profondo dando molta energia, la stessa energia che mi arriva durante le degustazioni quando parlo dei miei vini e ci si accorge in realtà che sono i vini a parlare di me e di questo meraviglio territorio in cui ci troviamo. Quest’energia è ciò che cerco ed è uno dei due motivi del perché sono un vignaiolo. Il secondo motivo è che l’attività agricola mi da la possibilità di preservare la mia terra per il futuro, continuando a coltivare i terrazzamenti scomodi, ristrutturando gli antichi muretti a secco e ripiantando le vecchie varietà di queste terre.”.